Finalmente è terminata la lunghissima maratona elettorale, iniziata con le elezioni nazionali e regionali di febbraio e terminata con i ballottaggi dello scorso fine settimana.
Il primo dato che salta all'occhio è quello relativo al forte astensionismo che ha coinvolto tutto il paese, segno della crescente disaffezione del popolo italiano verso la politica.
Il secondo, e forse più sorprendente, dato è quello relativo alla schiacciante vittoria della coalizione di centrosinistra che ha sbaragliato il centrodestra in tutte le ultime competizioni elettorali. Sorprendente perchè solo un mese fa sembrava che il PD fosse sull'orlo del baratro, costretto all'unione mortale con il nemico storico. E' di tutta evidenza, invece, come il le nozze PD-PDL si siano rivelate fatidiche per la compagine di centrodestra, il cui elettorato, forse, in passato era stato fomentato dallo scontro con l'avversario, o meglio nemico. Elemento, quest'ultimo, che è venuto a mancare in queste elezioni, vuoi perchè il loro leader carismatico, Berlusconi, ha adottato un undesrstatement istituzionale (forse più preoccupato per il suo personale futuro piuttosto che di quello della sua coalizione politica), vuoi perchè l'elettorato si è visto imporre dall'alto candidati che non ha sentito più suoi.
Il PD, al contrario, è stato capace di rinnovare, pur con le tante contraddizioni interne (qualcuno la definirebbe dialettica) il suo segretario (attenzione: non leader) e di presentare all'elettorato soggetti radicati sul territorio, perchè scelti dal popolo attraverso le primarie. Insomma, un partito vero.
Infine, Ignazio Marino, nuovo sindaco di Roma, chimato alla sfida più difficile: quella di restituire fiducia ed entusiasmo ad un territorio sempre più piegato su se stesso, pur senza avere il consenso della maggioranza dell'elettorato. Per questo ha bisogno di tutto il nostro appoggio: dajeee Marino!!!
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