Arrivederci a settembre a tutti, per condividere ancora notizie ed attivita'.
domenica 30 giugno 2013
giovedì 27 giugno 2013
INVITO: NEL RICORDO DELLA COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ROMANA
NEL RICORDO DELLA COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ROMANA PROMULGATA DAL BALCONE DEL CAMPIDOGLIO IL 3 LUGLIO 1849
L’Associazione Amilcare Cipriani – Comitato Gianicolo, nella ricorrenza del 3 luglio 1849, ha promosso una giornata di ricordo a sostegno dell’ Unità d’Italia e degli ideali repubblicani, ben rappresentati dall’attuale Costituzione che molto deve a quella del 1849.
Mercoledì 3 Luglio 2013 ore 21
al MAUSOLEO OSSARIO:
cerimonia di commemorazione con la partecipazione di Mauro Ferri Presidente Emerito della Corte Costituzionale Il prof. Giuseppe Monsagrati illustrerà Alcuni aspetti della Costituzione del 1849 A seguire, due brevi interventi tenuti dai magistrati Massimo Capoccetti e Raffaello Sestini e il saluto di Massimo Flumeri, presidente della sezione di Roma dell’Associazione Nazionale Bersaglieri Musiche della Fanfara dei Bersaglieri diretta dal capo Fanfara Claudio FerrariEnsemble vocale: “Affetti cantabili” Direttore M° Giuseppe Agostini
Nella serata riconoscimenti a Brunella Diddi e a Stella Sofri per il loro saggio storico “Roma1849. Gli stranieri nei giorni della Repubblica”
Agostino Bistarelli, Laura Lanconelli, Maria Temide Bergamaschi, Mariarosa Carrano, e tutto il Gruppo di lavoro sui Caduti, mostreranno le liste dei Caduti per Regione e per ordine alfabetico, alcune segnalazioni dei lettori del sito www.comitatogianicolo.it , nonchè gli elenchi originari scritti nel libro AI CADUTI PER ROMA del 3.11.1941 della Commissione Esecutiva per il Mausoleo Ossario Gianicolense, di cui era Presidente Ezio Garibaldi e Segretario Generale Antonio Reggiani. Di Reggiani verrà dato in copia il significativo testo postumo “PREFAZIONE IN TEMPI DI LIBERTÀ” da lui scritto il 3 luglio 1944.
Sarà presente alla cerimonia il GRUPPO STORICO GARIBALDINO
La S.V. è invitata a intervenire
IL PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE
Enrico Luciani
venerdì 21 giugno 2013
INSEDIAMENTO NUOVO CONSIGLIO MUNICIPIO 12 (EX 16)
Lunedì 24 giugno 2013 alle ore 17.30 nella sala consiliare del Municipio 12 (Via Fabiola), ci sarà l'insediamento della nuova Presidente e del nuovo Consiglio del Municipio, con la presentazione delle Linee Programmatiche e della Giunta.
Tutti coloro che fossero interessati sono invitati a partecipare a questo evento.
LETTI DI NOTTE 2013. LA NOTTE BIANCA DEI LIBRI
La prima notte d’estate è la notte dei libri. Oggi, 21 giugno, saranno molte le iniziative legate alla notte bianca della lettura. A Roma, ma anche a Torino e Milano, in Toscana e in Emilia Romagna, come in altre città estere si festeggia l’inizio della bella stagione con una notte da dedicare ai libri e non solo. Al modo in cui vengono letti, alla maniera in cui vengono scritti, all’intelligenza con cui vengono pensati, alla fantasia con cui vengono raccontati.
Le case editrici in collaborazione con le librerie indipendenti e le biblioteche proporranno un vasto assortimento di eventi, perfomance, incontri.
Idee particolari, accostamenti originali, letture classiche, libri da ascoltare o da immaginare.
A Roma ci saranno reading espressionisti e reading collettivi e condivisi; attori che presteranno la loro voce per audiolibri dal vivo; racconti scritti ad hoc; danze e letture magiche come quelle dei tarocchi; autori presentati e autori presentatori; esperti traduttori e musiche improvvisate; deliri narrativi e oratori; generi letterari tinti di nero e di giallo; scimmiette letterarie e compleanni noir; letture bendate e degustazioni visive; abitudini scrittorie e favole prima di andare a dormire.
Ognuno potrà scegliersi un libro su misura, in una sola notte.
Link utili:
lunedì 17 giugno 2013
ENTRATE CAPITOLINE, DAL 1° LUGLIO IL NUOVO SISTEMA DI RISCOSSIONE
A partire dal primo luglio Roma Capitale riscuoterà direttamente le entrate tributarie e patrimoniali e le sanzioni amministrative, come previsto dalla delibera 180/2013 approvata dalla Giunta capitolina lo scorso 2 maggio.
La delibera stabilisce che il servizio venga svolto dagli uffici capitolini del Dipartimento Risorse economiche con il supporto di Aequa Roma, società "in house" con capitale sociale interamente posseduto da Roma Capitale. Per il cittadino sarà più facile pagare i tributi grazie all’implementazione dei sistemi tecnologici. Previsto inoltre un incremento degli sportelli al pubblico e la creazione di un call center dedicato.
La delibera pone poi la massima attenzione alla possibilità di conciliare legalità e sensibilità sociale, graduando le azioni della riscossione in funzione delle caratteristiche socio-economiche dei cittadini debitori. A tale scopo saranno costituiti un Ufficio Tutela del Contribuente e un Comitato Etico che esamineranno le istanze di contribuenti e imprese che versano in difficoltà con i pagamenti. Prevista la possibilità di compensazioni tra debiti e crediti, attraverso l’incrocio di banche dati.
Con la riscossione coattiva gestita direttamente da Roma Capitale, nessun "aggio" sarà a carico del contribuente. Nel caso di Equitalia invece la normativa prevede attualmente un compenso per il servizio svolto (aggio): fino all’otto per cento nel caso di pagamento successivo ai 60 giorni. Eliminate anche le maggiorazioni, pari al 20% all’anno, che decorrono dalla data di notifica della multa a quella di esecutività dell’ingiunzione di pagamento. Il nuovo sistema si applicherà anche alle multe pregresse al primo luglio, non ancora affidate a Equitalia: circa 400.000 multe elevate a partire dal 2010.
Ecco un esempio di quanto risparmieranno i contribuenti: una multa elevata nel 2010, iscritta in cartella nel 2012 per un totale di 273 euro e 80 centesimi, oggi è così composta: 150 euro per sanzione applicata + 11,80 per spese di procedimento e notificazione + 90 euro per maggiorazioni + 22 euro per aggio ad Equitalia. Con la gestione diretta di Roma Capitale il cittadino paga invece 161,80 euro.
Nuove regole, ispirate a maggiore comprensione, sono state disposte a favore delle fasce disagiate e delle imprese in temporanea difficoltà economica, sia in relazione alle misure cautelari (fermo amministrativo e ipoteca) sia alle procedure esecutive (espropriazioni immobiliari, pignoramenti, ecc.). È contemplato fra l’altro lo snellimento dell'iter per la richiesta della rateizzazione e l’aumento del limite massimo fino a 100 rate.
venerdì 14 giugno 2013
ROMA YOGA FESTIVAL
14-15-16 Giugno,
Cascina Farsetti, Villa Pamphilj
Cascina Farsetti, Villa Pamphilj
Per il sesto anno consecutivo Roma ospita YogaFestival negli spazi di Cascina Farsetti, nel cuore del parco di Villa Pamphilj. Una nostra iniziativa che riscuote ogni anno un grande successo.Tre giorni per immergersi nel mondo dello Yoga e dell'Ayurveda, tre giorni per stare insieme e condividere una esperienza unica, che lascia più ricchi di esperienza, più consapevoli, più aperti. Il tema su cui verte il festival e i vari seminari è UNIAMOCI!
mercoledì 12 giugno 2013
QUANDO LO STADIO ERA UN BAR UN PO' PIU' GRANDE
di Fernando Acitelli "Il Reportage"
Il derby Roma-Lazio offre lo spunto per valutare numerose questioni e fare il punto sulla passione calcistica, con quella quota di volgarità che ormai viene sottolineata da più parti come il carattere distintivo della nostra epoca. Uno stadio super protetto, un confluire in esso acquisendo progressivamente porzioni di spazio dove tutto viene reso innocuo; un confluire nell’anfiteatro scortati, osservati, come passando per continue camere di decompressione. Questo è oggi il calcio. Sono dunque questi i benefici dell’Età della Tecnica? La sensazione è d’uno stato civile non più autentico. Ecco, è questo lo “stato delle cose”. E allora per le giovani generazioni tutto è normale e il “mondo è questo”; e se lo scenario risulta volgare non è un grosso problema, l’importante è che si sia connessi. Chi è nato nell’era di internet non sa cosa possano significare lapis e taccuino da scrittore e anche da cronista; non è una sua colpa, ma è così. Chi, viceversa, ha visto già molto ed è quietamente disincantato, una qualche riflessione la può distendere sul passato, ritrovando in paesaggi remoti non poco tepore, se non altro come recupero d’una parte dell’esistenza perduta. Se consideriamo gli anni ’50, almeno a vedere certi documentari – certi spezzoni di film – e ad ascoltare un genitore ed anche amici in età avanzata, ciò che emerge è che si andava allo stadio per una festa e allora un derby, a Roma, era la festa suprema. Si partiva insieme, divisi dalla fede ma nella serenità d’un lungo pomeriggio da trascorrere insieme. C’erano forse bandiere sugli spalti? No, non c’erano bandiere sugli spalti – o raramente – e romanisti e laziali stavano seduti vicini anche nelle curve, anche nei settori spettacolarmente “popolari”. Se la propria squadra segnava, si poteva esultare senza paura anche avendo attorno tifosi avversari. Era una festa di colori, di emozioni già prima di arrivare allo stadio. Era il sole sul rettangolo verde – non a zolle – dello stadio Olimpico; il sole che rendeva ancor più lucente la chioma del centravanti biancoceleste Pasquale Vivolo, elegantone, e che agli allenamenti, verso primavera, si presentava in abito principe di Galles, camicia bianca di pura seta e scarpe bianche e gialle; era il sole del gigante Raoul Bortoletto, centromediano giallorosso; il sole di Humberto Tozzi, di Dino Da Costa, d’un Bob Lovati attore anche in un campo di calcio grazie all’altezza e ai bei tratti del viso.
Lo stadio era a quel tempo un bar allargato e quello che s’era detto durante la settimana al bar oppure alla sala biliardo e ancora al salone di barbiere, ecco che lì diveniva alta composizione verbale, dispiegamento di buoni propositi. E poteva capitare di vedere il regista Pietro Germi lanciare in aria la lobbia dopo un gol di Tozzi; i tifosi intorno che riconoscevano il personaggio se ne stavano quieti, quasi che il silenzio fosse una gentilezza nei suoi confronti. E poteva capitare di vedere anche l’elegantissimo attore Roberto Villa - grande con Vittorio De Sica nel film “Maddalena zero in condotta” – prendere appunti su fasi di gioco per le sue noterelle private. Tra lo stadio Flaminio e l’Olimpico era sempre la stessa storia: eleganza e ricchezza non ostentate nei settori della tribuna e poi colore, passione larga, dignità e mantenimento del dialetto romano nei settori popolari, così chiamati sin dagli anni ’30 sia alla “Rondinella”, campo della Lazio, che al Testaccio, cuore pulsante d’ogni battaglia dei giallorossi Fulvio Bernardini, Attilio Ferraris IV e Rodolfo Volk.
Quella che oggi viene sottolineata come coloritura della nostra epoca, ovvero la volgarità, all’epoca in questione non esisteva; certo, esisteva la mala parola, l’affondo greve, ma erano fenomeni d’occasione, appunto, come un’imprecazione che si dissolve subito dopo aver visto la luce. Era un tifo proveniente direttamente dagli anni ’30, dunque romantico, d’estrazione familiare, da cortile popolare, da ballatoio. Gli anni ’60 mantennero lo stesso sentire spirituale e allo stadio non v’erano ancora i settori divisi tra tifosi laziali e romanisti: quello stare insieme anche durante un derby era stato sperimentato ampiamente negli anni ’50 ed aveva dato buoni frutti. Si continuava ad andare allo stadio assieme – in tram, in autobus – e, quanto ai bar, alle sale biliardo e al salone del barbiere si trattava di luoghi dove rifugiarsi per puntellare l’esistenza, per tenere a bada la vita. Lì i perdigiorno erano i veri “poeti maledetti”; dentro quegli ambienti i fannulloni poetici, i vagabondi di quartiere, gli scansafatiche erano maestri d’un pensiero anticipatamente “debole”, ma profondo. Comparivano sulla scena del mondo in giacchettella, camicia di flanella e pantaloni a fior di caviglia: quasi sequenze di più Emile Cioran, di molti Sandro Penna. Allo stadio la loro presenza era nei cantucci popolari. Gli amici incontrati nei bar erano fondamentali perché con il loro colore e le loro “cadute” attenuavano le crudeltà della vita. Trascorrere il tempo insieme a loro era vedersi sugli spalti in anticipo, e magari si parlava di Orlando Rozzoni, centravanti della Lazio, e poi di Pedro Manfredini, il “piedone” giallorosso.
L’altro, il tifoso avversario, non era visto come un nemico ed era una verità il fatto che un tifoso conoscesse non soltanto la storia della sua squadra ma anche dell’altra compagine di Roma. Anzi, v’erano come delle lunghe conversazioni nei luoghi canonici appena descritti, quasi dei “seminari sulla gioventù”, e s’usciva dalla sala biliardo come dal bar avendo acquisito molto. Il tifoso anche negli anni ’60 mantenne un ruolo di appassionato senza mai eccedere, senza mai che il significato di quella parola, “tifoso”, s’imbrattasse di nuovi significati. Il tifoso delle due squadre s’appassionava anche al calcio minore romano – l’Alba Trastevere, il Poligrafico, la Stefer – e poi ai tornei estivi, i tornei aziendali dove spesso finivano calciatori a carriera terminata. Era una gioia ininterrotta, insomma, e, quanto alla diretta settimanale dell’Inter di Herrera, l’Italia in quelle serate era unita da Brunico a Gela. C’è da chiedersi cosa portò il ’68 ai tifosi. Fu un chiudersi vieppiù in se stessi non essendo essi più capiti, non più compresi da chi s’atteggiava proprio allora a intellettuale, a capo di questo o quel comitato di quartiere. In questi ambienti il calcio fu sospeso, parlarne significava perdere di credibilità. Se uno parlava di calcio non era credibile come “impegnato”, come “rivoluzionario”. Quelli che s’interessavano di calcio furono giudicati superficiali e qualunquisti. Da parte dei nuovi intellettuali s’evitarono bar e sale biliardo perché in simili posti c’erano dei tifosi, che ripetevano a memoria le formazioni di serie A e di serie B, oltre che delle Nazionali mondiali. Il successivo transito della “canna” negli stadi portò a vedere “sballate” le partite, che divenivano belle proprio perché “annebbiate”. Il “sociale” dilagava, ma coloro che parlavano difficile venivano visti con sospetto, scansati. Cosa c’entrava il modulo di Viani, di Frossi, di Rocco con le istanze sociali? I tifosi amavano Gigi Meroni perché era immenso e non perché – come diceva qualcuno – portatore di messaggi. Era un artista, era diverso, era un funambolo, per questo era amato. Con la politica sugli spalti finirono molte cose, prima tra tutte la condivisione della passione, i settori vennero divisi e le frange più “decise”, più “forti” esposero nei canti idee politiche di terza mano e ormai dissolte dal tempo. In Curva Sud, nel 1977, sorse il Commando Ultrà Curva Sud, accanto ai Fedayn e i Boys. I romantici “Guerriglieri della Curva Sud” divennero quasi un fenomeno da fotoromanzo. Dante Chierichini, il capo tifoso più umano e più buono che ebbe mai la curva giallorossa – fisiognomicamente e da un punto di vista umana egli proveniva dritto dritto dal tifo di Campo Testaccio negli anni ’30 – non ebbe più credito ma si continuò a volergli bene per tutto ciò che aveva rappresentato tra gli anni ’60 e i primi anni ’70. I suoi discorsi, pronunciati un minuto prima che le squadre entrassero in campo – alle 14,29 – divennero frammenti presocratici, quasi lettere di Cicerone ad Attico. Quando qualcuno apprese che i Boys, simpatizzanti di destra, erano anche del quartiere popolare del Prenestino, ne fu sorpreso: “La destra in un quartiere popolare?”. La Lazio rispose con gli Eagles Supporters e con “il tassinaro” come capo tifoso. Idee di forza, di potenza e miti rispolverati da libri pubblicati da case editrici sconosciute presero ad innalzarsi. Disegni e scritte dilagarono e qualche volta, pure, s’ammirava qualche azzeccato “aforisma” che il sorriso sapeva smuoverlo. Ma dov’era finita la passione? Da una curva ad un’altra insulti e razzi, non soltanto a parole: Tzigano tragico guerriero – come stava scritto in periferia – e Vincenzo Paparelli. Una traiettoria di morte.
Nel frattempo il “tu” era diventato un istituto – ascoltando io qui l’eco del Montale di “Satura” – e poi l’autorità fu messa di continuo in discussione. Sugli spalti e in campo le zazzere erano degli olandesi e degli argentini – Neeskens e Kempes su tutti – ma se ci si fosse limitati a questa estetica spicciola, tutto sarebbe rimasto tranquillo. Dai gruppi metal alle fantasie celtiche, agli estetismi a largo raggio, agli stadi insicuri – l’Heysel, già il nome è un tragico epitaffio! – gli anfiteatri divennero una lunga rappresentazione di narcisismi di seconda mano e, a dirla tutta, posticci. Chi ricordava i canti degli anni ’60 allo stadio, lo faceva da solo, in silenzio, al chiuso della propria stanza. Era proprio lì che costui rammentando il “tempo felice”, gioiva: “Lucio-Taccola-Peirò!” con Lucio che era l’ala destra Bertogna, ex Venezia. E poi: “Cordova-Cappellini-Del Sol, ogni tiro è un gol!”. Dopo il Mondiale del 1982 il calcio divenne un evento da salotto e sbucarono fuori gli ex castigatori del calcio, gli ex contestatori. Adesso con molti lifting nell’animo prima ancora che sul viso: era come se non fosse successo niente. Chiedevano strada, leggevano anche di notte gli Almanacchi del Calcio Illustrato per essere aggiornati, per poter parlare, per osare metafore. I vecchi “legionari”, invece, quelli che potevano mostrare “campagne militari” negli stadi d’Italia, sembravano, nella nuova condizione, non attori principali ma stracche comparse.
Che dire di oggi? S’è passati da slogan tipo: “Ve mannamo in B!”, oppure da: “Aquile coccodè! Aquile coccodè!” alle minacce dirette ai calciatori. Come non rimpiangere, dunque, l’attore Franco Volpi, tifoso laziale, nel mentre, con la sua eleganza, s’avviava verso la Tribuna Monte Mario? Come non rimpiangere l’operaio in camicia di flanella anche a maggio, nell’ultima partita di campionato? Lui, così esatto nella cavea della Curva Sud, aveva lavorato anche di domenica ma il tempo per finire sotto i Fedayn l’aveva trovato. Oggi con la pay tv è sbocciato un altro tipo di tifoso, il tifoso “privato”; quello della comodità e della pigrizia, della pizzeria-rifugio e della gioia pettinata. Allo stadio ci vanno gli irriducibili di qualcosa, i reduci da un mondo scomparso, gli affezionati del nuovo e della tecnica, delle prenotazioni on line e dei tornelli d’ingresso. È il paesaggio ad essere mutato, i sentimenti, gli sguardi delle persone – gli odori, addirittura – e quand’anche si finisse allo stadio – per chi ha attraversato i decenni mitici terminati alla metà degli anni ’80 – lo spaesamento sarebbe totale e ci si troverebbe con una lunga galleria di personaggi a dir poco alla Francis Bacon. Tutti segnalano la volgarità ma nessuno osa una diagnostica nel proprio animo, ed è questo il vero problema. Essa è ovunque e si mostra ferocemente al sabato sera all’apice di locali notturni con buttafuori tutti sudati e con i ginocchi valghi, ma scenari paralleli sono sugli autobus, nei vagoni del métro dove si parla al cellulare come se si stesse tra le mura della propria casa inondando tutti i presenti con una lunga sequenza di patologie e monologhi crudeli. Ma, a sentire i protagonisti, la volgarità è sempre altrove e riguarda sempre gli altri. Tra tifosi laziali e romanisti ci si dà ormai del “quelli là”, non pronunciando neanche il nome della squadra, quasi gioendo per questo fatto, perché evitare il nome equivale in un certo senso a decretare l’”inesistenza” dell’avversario. Quello che si ascolta è poi una superficialità ad ampio raggio, una conoscenza approssimativa del mondo e poi dell’Universo Calcio inteso anche come lunga storia dell’umanità. Ed ogni frase è l’eco lunga degli spot e non c’è traccia delle interpretazioni un poco profonde, “classiche” d’un tempo: non è questa l’epoca per simili sottigliezze ed è la fretta a decretare tutto. In un certo senso è come il linguaggio di molti romanzi che sembrano usciti da scontri televisivi, con luoghi comuni che non paiono proprio passi della “Recherche” o di Anna Karenina.
A proposito della volgarità di cui si parla: molto bello il film di Sorrentino “La grande bellezza”. In esso v’è molto del pittore Scipione – questa la mia sensazione – ed è bello anche questo. A proposito di questo film s’è parlato di accostamenti a “La dolce vita”. Noi crediamo che Tony Servillo sia bravissimo, il fatto è che Marcello Mastroianni era un’altra cosa, ma non è colpa di qualcuno. L’epoca era diversa e la volgarità di questa nazione è, oggi, una volgarità soprattutto culturale.
ATTIVITA' CULTURALI
MONTEVERDE LEGGE
Giovedì 13 giugno: Le fate di Simona: Plautilla, via Colautti 28-30, ore 18: un incontro con Simona Baldelli a partire dal suo romanzo Evelina e le fate, finalista al Premio Calvino 2012 e pubblicato quest'anno da Giunti.
Martedì 18 giugno: Ti racconto un libro, Plautilla, via Colautti 28-30, ore 18: i recensori orali di Monteverdelegge si incontrano intorno al grande tavolo della bibliolibreria. Fabio Cenciarelli su Fumo sulla città di Alessandro Leogrande, Brunella Diddi su Urbi et Orbi di Giosuè Calaciura, Roberto Liberatori su La petite di Michèle Halberstadt.
Mercoledì 19 giugno: Officina Poesia: Caproni e io, Teatro Vascello, via Carini 78, ore 21: una serata di poesia, dove i versi di Giorgio Caproni si alternano a quelli Maria Grazia Calandrone, Paolo Febbraro, Sonia Gentili e Vincenzo Ostuni, e dei poeti giovani e meno giovani del Liceo Morgagni, dell'Istituto Federico Caffè, del Centro diurno Dsm Giovagnoli e del Centro Alzheimer. Ingresso libero.
Giovedì 20 giugno: Le donne di Rossana: Plautilla, via Colautti 28-30, ore 18: una conversazione con Rossana Campo intorno al suo romanzo Il posto delle donne, appena uscito per Ponte alle Grazie.
CERVANTES - ISTITUTO DI CULTURA SPAGNOLA
El Liceo español Cervantes de Roma se complace en invitarles a la presentación del coro polifónico integrado por padres, madres, profesores y personas de nuestro entorno institucional, al concierto fin de curso que, bajo la dirección del maestro David Ciavarella y con el acompañamiento de algunos componentes de la Orchestra Sinfonica Tiberina, tendrá lugar el próximo viernes 14 de junio a las 20:30 h en la Basílica de San Pancrazio, Piazza di San Pancrazio, 5/D 00152 Roma.
Inoltre, l'istituto presenta, per il mese di giugno un cartellone ricco di eventi:
programma completo
Infine, continuano il martedì e giovedì, alle ore 19.00, in Largo Oriani, le passeggiate peripatetiche.
NUOVO CONSIGLIO DEL MUNICIPIO XII
ELEZIONE DIRETTA DEL PRESIDENTE E DEL CONSIGLIO DEL MUNICIPIO ROMA XII
IL PRESIDENTE
Visto l’articolo 61 del Testo Unico delle leggi recanti norme per la composizione e la elezione degli organi delle
amministrazioni comunali, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 16 maggio 1960 n. 570, e successive modificazioni;
Vista la legge 25 marzo 1993, n. 81 e successive modificazioni;
Visto il Decreto del Presidente della Repubblica 28 aprile 1993, n. 132, concernente il regolamento di attuazione della legge 25 marzo 1993, n. 81;
Visto il Decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 e successive modificazioni, con il quale è stato approvato il Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli Enti Locali;
Visto lo Statuto di Roma Capitale;
RENDE NOTO
Che, a seguito dell’ elezione diretta del Presidente e del Consiglio del Municipio del 26 e 27 maggio 2013, è stato proclamato Presidente il candidato:
CRISTINA MALTESE
e che sono stati proclamati eletti alla carica di Consiglieri del Municipio Roma XII i seguenti candidati:
per la lista n. 7 “Partito Democratico”:
Fabio Bomarsi
Augusto Rossi
Tiziana Capriotti
Elio Tomassetti
Alessia Doninelli
Alberto Chiulli
Francesca Romana Ferri
Fabio Pompei
Luca Lanzetti
per la lista n. 8 “Lista Civica Marino Sindaco”:
Alessia Salmoni
Ginevra Gasperini
per la lista n. 9 “Sinistra Ecologia Libertà con Vendola”:
Manuel Giugliano
per la lista n. 19 “La Destra Storace”:
Marco Giudici
per la lista n. 20 “Il Popolo della Libertà Berlusconi per Alemanno”:
Gianni De Lucia
Nicola Paride Alampi
Laura Barbieri
per la lista n. 22 “Fratelli d’Italia Alemanno Sindaco”:
Franco Bernardini
per la lista n. 6 “Movimento Cinque Stelle”:
Silvia Crescimanno
per la lista n. 17 “Alfio Marchini Sindaco”:
ESITO ELEZIONI AMMINISTRATIVE
Finalmente è terminata la lunghissima maratona elettorale, iniziata con le elezioni nazionali e regionali di febbraio e terminata con i ballottaggi dello scorso fine settimana.
Il primo dato che salta all'occhio è quello relativo al forte astensionismo che ha coinvolto tutto il paese, segno della crescente disaffezione del popolo italiano verso la politica.
Il secondo, e forse più sorprendente, dato è quello relativo alla schiacciante vittoria della coalizione di centrosinistra che ha sbaragliato il centrodestra in tutte le ultime competizioni elettorali. Sorprendente perchè solo un mese fa sembrava che il PD fosse sull'orlo del baratro, costretto all'unione mortale con il nemico storico. E' di tutta evidenza, invece, come il le nozze PD-PDL si siano rivelate fatidiche per la compagine di centrodestra, il cui elettorato, forse, in passato era stato fomentato dallo scontro con l'avversario, o meglio nemico. Elemento, quest'ultimo, che è venuto a mancare in queste elezioni, vuoi perchè il loro leader carismatico, Berlusconi, ha adottato un undesrstatement istituzionale (forse più preoccupato per il suo personale futuro piuttosto che di quello della sua coalizione politica), vuoi perchè l'elettorato si è visto imporre dall'alto candidati che non ha sentito più suoi.
Il PD, al contrario, è stato capace di rinnovare, pur con le tante contraddizioni interne (qualcuno la definirebbe dialettica) il suo segretario (attenzione: non leader) e di presentare all'elettorato soggetti radicati sul territorio, perchè scelti dal popolo attraverso le primarie. Insomma, un partito vero.
Infine, Ignazio Marino, nuovo sindaco di Roma, chimato alla sfida più difficile: quella di restituire fiducia ed entusiasmo ad un territorio sempre più piegato su se stesso, pur senza avere il consenso della maggioranza dell'elettorato. Per questo ha bisogno di tutto il nostro appoggio: dajeee Marino!!!
mercoledì 5 giugno 2013
SPETTACOLO TEATRALE I.I.S FEDERICO CAFFE'
Giovedì 6 giugno, presso il teatro della parrocchia Santa Maria Regina Pacis, in via M. Quadrio 21, sarà in scena lo spettacolo "Questione di gita o di morte", ore 16.30 e 20.30, a cura degli studenti dell'istituto Federico Caffè. INGRESSO LIBERO
OGGI MARINO A LARGO RAVIZZA
Nicola Zingaretti, Presidente della Regione Lazio, e Cristina Maltese, Presidente del Municipio Roma XII, saranno insieme giovedì 6 giugno alle ore 17.00 a Largo A. Ravizza per sostenere al ballottaggio Ignazio Marino, candidato Sindaco di Roma.
Per l'occasione la Scuola Popolare di Musica Donna Olimpia organizzerà interventi musicali.
ADOTTA UN'AREA VERDE
ROMA CAPITALE - MUNICIPIO ROMA XII
“LO ADOTTIAMO NOI”
BANDO PER L’AFFIDAMENTO DELLA MANUTENZIONE E CUSTODIA DI AREE VERDI PUBBLICHE IN FORMA VOLONTARIA
1. PREMESSE
a) Il Municipio Roma XII, pur essendo assegnatario di aree provenienti dallo scomputo dei comparti delle zone “O” ovvero cedute gratuitamente a seguito di convenzioni urbanistiche, non è in grado di garantirne una manutenzione appropriata ed efficace, non disponendo di risorse economiche sufficienti.
b) Con l’iniziativa
LO ADOTTIAMO NOI il Municipio Roma XII intende procedere all’individuazione di cittadini, singoli o associati ovvero soggetti privati che abbiano interesse, a titolo volontario, o per mera liberalità, al miglioramento, alla custodia e manutenzione e/o sistemazione di aree a verde, per elevarne lo standard funzionale ed estetico;
c) Il presente Avviso non è vincolante per l’Amministrazione, ma è destinato a verificare la disponibilità di soggetti come individuati al punto b),che avanzino proposte aventi le finalità descritte al precedente punto.
d) Gli spazi affidati in custodia e manutenzione o le opere eventualmente ivi realizzate, manterranno in ogni caso la destinazione di uso pubblico. Inoltre, le opere di arredo presenti e future ricadenti negli spazi rientreranno nell’esclusiva proprietà di Roma Capitale che potrà disporne secondo le proprie necessità e volontà con esclusione delle forniture il cui valore, al momento della cessazione del rapporto, non sia stato ammortizzato.
martedì 4 giugno 2013
NUOVO ALLARME A MALAGROTTA
Certe le intenzioni, espresse chiaramente in una delibera di giunta del 15 maggio, più che fumose le modalità di attuazione. Potrebbe essere prossima la firma del protocollo d’intesa tra Roma Capitale, Eni spa e Ama Spa per dare il via a un’apposita linea ferroviaria che trasporti espressamente i rifiuti compattati a Malagrotta: un modo per rendere ancora operativi gli inceneritori in funzione, dopo la chiusura dell'impianto prevista per questo mese. Non si sa niente sui costi del progetto, sui tempi di attuazione e sul bando di gara.
Nella delibera si parla di un “progetto per il miglioramento del trasporto dei rifiuti mediante l’utilizzo della ferrovia come sistema intermodale, vantaggioso dal punto di vista ambientale” così è scritto nel documento.
L’idea della proposta di delibera sarebbe frutto di una proposta dell’Ama Spa che ha ipotizzato notevoli vantaggi per il trasporto dei rifiuti su rotaia piuttosto che su gomma dei compattatori per rifiuti, minore traffico dei mezzi pesanti e quindi minori emissioni di gas inquinanti nel perimetro cittadino.
Inoltre in questo contesto l’Ama avrebbe pure individuato nell’Eni Spa un partner attratto economicamente a partecipare al progetto, per cui si potrebbe oltremodo ipotizzare un projet financing anche se nel documento non è esplicitamente scritto. Infatti si legge “che a tal fine la società ha individuato a confine del proprio stabilimento di ponte Malnome l’area ex deposito Agip ubicata nei pressi di Ponte Galeria e di proprietà di Eni Spa” e che “il compendio individuato sarebbe funzionale anche all’istallazione di moderni impianti di trattamento e selezione dei rifiuti per l’incremento delle raccolte differenziate”. Un deposito da trasformare in centro di trattamento.
Per il comitato Cittadini liberi della Valle Galeria “se tale delibera dovesse essere approvata sarà la condanna a morte definitiva per la Valle Galeria e per tutto il quadrante Ovest di Roma. Malagrotta chiude ma stanno pensando di far arrivare rifiuti via treno per alimentare ulteriori impianti, inceneritori e nuove discariche malgrado la grave emergenza ambientale e sanitaria in atto. Se Roma Capitale oggi si accingesse a sottoscrivere un protocollo d’intesa per continuare ad alimentare gli impianti di Malagrotta seppur la discarica sia in chiusura già nel 2010 si sentiva aria di movimenti sospetti riguardo a un tale progetto. All’epoca nel Nuovo piano regolatore (Nprg) del Comune di Roma era stata prevista la realizzazione di una tratta ferroviaria di raccordo, che avrebbe dovuto permettere il trasporto dei rifiuti su rotaia da Ponte Galeria a Malagrotta".
Allertato dai documenti il Municipio XII (ex XVI) aveva votato un ordine del giorno per concordare con Ama Spa un’ipotesi di percorso alternativo per i mezzi di trasporto dei rifiuti sia in entrata che in uscita dalla discarica di Malagrotta oltre che per mettere in sicurezza le fermate Atac presenti su Via del Casal Lumbroso. Probabilmente le rimostranze del Municipio allora bastarono a fermare il progetto che peraltro, all’epoca come oggi, andrebbe a interessare un’area già profondamente sensibilizzata dal termovalorizzatore di Ponte Malnome per i rifiuti ospedalieri.
RISULTATI ELEZIONI MUNICIPIO XII (ex XVI)
LETTORI - Risultati elezioni Municipio XII (ex XVI) Cos'è successo al mio voto?
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Succede anche questo!!
Alcuni candidati alla Presidenza del Municipio, probabilmente poco soddisfatti del risultato che vedeva passare al primo turno Cristina Maltese, candidata del Centrosinistra, hanno optato per affidarsi al ricorso. E fin qui, nulla di male.
I verbali finiscono nelle mani di un Magistrato che decide di annullarne ben 5 su 27 contestati, dichiarando, così, ufficialmente che oltre 3000 persone hanno espresso il loro voto inutilmente.
Le sezioni "incriminate" sono: sez. 1396, via Barrili; sez. 1421, via Fabiola; sez. 1434, Largo Ravizza; sez. 1898, via della Pisana; sez. 2074, via Vanni, Massimina.
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lunedì 3 giugno 2013
FINALMENTE LA POTATURA DEGLI OLMI IN VIALE DEI IV VENTI
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Ringraziamo tutti i cittadini che hanno telefonato e in particolare Giovanni Lo Surdo e Carlo Lorenzo per aver inviato le foto a Romauno sullo stato degli olmi in viale dei 4 Venti. |
La richiesta di intervento era stata fatta dal Comitato di quartiere a Novembre all'Assessorato all'Ambiente del Comune di Roma con un incontro del direttivo con la segreteria dell'Assessorato, ottenendo promesse senza risultati.
Da due mesi a tutti i livelli istituzionali ( Comune, Municipio, Dipartimento X, Vigili Urbani), abbiamo nuovamente fatto la richiesta della potatura e denunciato la caduta di due grossi rami la settimana scorsa, su una carreggiata del viale che fortunatamente non hanno provocato un grave incidente.
Finalmente per giovedì 6 Giugno è prevista la potatura dei rami bassi degli olmi di Viale dei 4 Venti dove è nata una giungla molto pericolosa per le auto ma anche per i pedoni per la mancanza di luce nei marciapiedi.
Con il contributo di tutti possiamo farcela.
Licia Donati Perelli
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